Il Giardino dei libri

venerdì 29 maggio 2015

Maggio

MAGGIO

Il nome Maggio deriva dal latino “ Maius”, che, secondo Ovidio, avrebbe preso origine, da “majores” (“gli adulti anziani”), a cui i romani dedicavano questo mese (Romolo aveva distinto i maschi romani in maggiori (gli adulti anziani) e minori (giovani abili alle armi), in modo che i primi governassero con saggezza e i secondi con la forza delle armi). Nel mondo romano, inoltre, questo mese era dedicato anche alla dea Maja, madre di Mercurio e dea della vegetazione e delle fioriture, e veniva festeggiato con canti e balli: davanti alle case si piantavano arboscelli o pali con appesi regali. Era il mese della fertilità, infatti iniziava con la festa di Flora (Maja), dea della vegetazione. Secondo alcune foni maggio era consacrato al dio Apollo.

Nel calendario Arcaico Romano e nel calendario della Repubblica Romana “Maius” era il terzo mese del calendario e contava 31 giorni. Nei calendari Giuliano e Augusteo “Maius” era il quinto mese del calendario e contava 31 giorni.
Per gli ebrei “Iyàr”, ottavo mese dell’anno, ha una durata che va da aprile a maggio e il suo nome deriva da “Or”, che nella lingua ebraica significa luce. Il nome babilonese era invece “Ziv”, che significava splendore o raggio di luce. Mentre “Sivàn”, che è il nono mese, che prende il nome dal babilonese “Simanu”, conta 30 giorni e va da maggio a giugno.
Per i musulmani “Rab’e Al-Awwal”, terzo mese del calendario, conta 30 giorni, mentre “Rab’e Al-Thani”, che dura 29 giorni, è il quarto mese del calendario.
Per i Persiani “Ordibehesht” contava 30 giorni e andava da aprile a maggio, mentre “Khordad”, che contava 31 giorni, andava da maggio a giugno.
Per i celti “Giamonios” (tempo dei germogli”, era il settimo mese, contava 29 giorni e e durava da aprile a maggio, mentre “Simivisonios (tempo chiaro), era l’ottavo mese, contava 30 giorni e durava da maggio a giugno.
I pellerossa d’America adottarono il computo dei mesi al calendario dei pionieri, tuttavia i loro mesi erano legati al ciclo lunare, ovviamente ogni popolo o tribù aveva nomi propri per i mesi dell’anno. Secondo la testimonianza di Alce Nero, del popolo Lakota, maggio era “Luna quando i cavalli perdono il pelo”, mentre per gli Indiani Chippewa e Ojibwa era chiamato “Luna della Sanguisuga” (per molti popoli, compreso il nostro, in passato le sanguisughe venivano considerate utilissime per la cura di certe patologie, nonché simboli di purificazione).
Durante la Rivoluzione Francese, il periodo che andava dal 20 aprile al 19 maggio prendeva il nome di “Floréal” (florile), mentre quello che andava dal 20 maggio al 18 giugno prendeva il nome di “Prairial” (pratile).
Nel Medioevo il mese di maggio era rappresentato come un giovane che portava fiori, oppure come un giovane intento a tagliare il fieno.
Maggio è il mese della fioritura, dell’esplosione della natura. È il mese del risveglio che segue la pigra sonnolenza di aprile e precede lo splendore dell’estate ormai prossima. Le giornate si allungano e si fanno sempre più calde.

Articolo tratto da “giorno x Giorno” – Edizione de Agostini – tutti i diritti riservati

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